Eccoci qui col nostro appuntamento mensile che ricorda cosa accadde oggi nell’ambito dell’informatica ad agosto, una lettura ludica perfetta se siete già sotto l’ombrellone in spiaggia o a rilassarvi in montagna o se ancora non avete staccato la spina con le ferie estive.
Nei precedenti articoli abbiamo ripercorso l’evoluzione informatica e tecnologica nel mese di giugno e luglio. Questo mese ripercorriamo la nascita del web, l’Harvard Mark 1 ed il personal computer di IBM, una minaccia informatica rappresentata dal worm Blaster, la produzione del primo CD e la commercializzazione di Windows 95 di Microsoft.
6 agosto 1991: il primo sito web della storia
Chi ha inventato il World Wide Web? Tim Berners-Lee è stato l’inventore del Word Wide Web da cui deriva la sigla www o w3. Tim Berners-Lee è un informatico del CERN che nel marzo del 1989 diede vita al progetto del world wide web depositando un documento con la sua idea di rete. Tim Berners-Lee puntava a creare un sistema per collegare i computer dei centri di ricerca così da potersi scambiare informazioni. I collegamenti tra le varie pagine avvenivano, come avvengono tutt’ora, per link dando vita agli ipertesti. Il server che ospitava il sito era il Next Cube, un computer realizzato da Steve Jobs. Per raggiungere il sito web naturalmente c’era bisogno di un browser, chiamato WorldWideWeb dotato di una bella interfaccia grafica e della possibilità di scaricare video, suoni ed immagini.
A partire dal 1993, il CERN rilasciò il codice sorgente affinché tutti gli utenti potessero usufruire delle potenzialità del world wide web che da allora non ha fatto altro che ingrandirsi e migliorarsi. Il primo sito web italiano risale proprio alla primavera del 1993 ad opera del “Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna” (CRS4).
Oggi il numero dei siti web nel mondo ha superato il miliardo e mezzo così come il numero degli utenti internet nel mondo che è prossimo ai 4 miliardi. Curiosi di tutti questi numeri? Consultate il contatore Internet Live Stats!
Nell’immagine potete vedere il primo sito web della storia realizzato da Tim Berners-Lee.
7 agosto 1944: l’Harvard Mark I di IBM
L’Harvard Mark I, anche conosciuto come “Automatic Sequence Controlled Calculator” (ASCC) di IBM è uno dei primi computer della storia. Si tratta di un computer elettromeccanico la cui architettura è usata ancora oggi.
Fu Howard Aiken, un matematico statunitense, a lavorare al progetto per ben 5 anni. Infatti la costruzione del calcolatore iniziò nel 1937 e terminò soltanto nel 1944. La marina degli Stati Uniti utilizzò il primo prototipo dell’Harvard Mark I durante la seconda guerra mondiale e nel 1945 il calcolatore fu donato all’università di Harvard dove fu utilizzato per ben 15 anni.
L’innovatività dell’Harvard Mark I risiede nel fatto che prima degli anni ’40 nessuno aveva pensato ad un calcolatore digitale in grado di risolvere le equazioni non lineari. Rispetto ad altri calcolatori dell’epoca che utilizzavano l’architettura di Von Neumann, l’Harvard Mark I era più veloce e potente poiché ad ogni ciclo di clock, grazie a due bus, poteva eseguire 2 operazioni contemporaneamente: accedere ai dati ed eseguire le istruzioni (con l’architettura Von Neumann, essendoci un solo bus, il calcolatore o accedeva ai dati o eseguiva le istruzioni).
11 agosto 2003: viene scoperta l’infezione del worm Blaster
Nell’agosto del 2003 si andò diffondendo il worm Blaster conosciuto anche come Lovesan, Lovsan o Msblast. I computer infetti da questo virus si scoprirono soltanto a partire dall’11 agosto. Il worm si diffuse sui sistemi operativi Windows 2000 e Windows XP (a 32 bit). Anche i sistemi operativi Windows NT, Windows XP (a 64 bit) e Windows Server 2003 rilevarono dei problemi di instabilità. L’obiettivo del worm era quello di scatenare un attacco DDoS il 15 agosto contro la porta 80 di windowsupdate.com. Per evitare danni, Microsoft disattivò il sito bersaglio.
Il worm portava all’instabilità del sistema che poteva anche doversi riavviare se questa risultava essere troppo forte. Prima del riavvio, appariva il messaggio: “Windows must now restart because the Remote Procedure Call (RPC) Service terminated unexpectedly” (“Windows deve essere riavviato poiché il servizio Remote Procedure Call (RPC) è terminato inaspettatamente”).
Per quanto riguardava il metodo di diffusione del virus, il worm si diffondeva automaticamente ad altri computer attraverso metodi quali l’e-mail.
La diffusione del worm si fermò anche grazie alla sensibilizzazione degli utenti in merito alla minaccia.
Il 20 agosto 2003 fu arrestato il colpevole di questo attacco hacker, Jeffrey Lee Parson, che confessò e venne condannato a 18 mesi di carcere.
12 agosto 1981: presentazione del PC IBM
Presentato il 12 agosto del 1998 e commercializzato a partire dal mese successivo, il PC IBM fu uno dei primi personal computer con microprocessore ad architettura x86. Riscosse un grande successo tanto più che ne furono vendute 200.000 copie nel primo anno e portò molti altri produttori a commercializzare computer cloni conosciuti come “IBM compatibile”. La storia dell’informatica racconta che col tempo, tutti questi produttori, riuscendo a conquistare grosse fette di mercato, furono in grado di proporre le proprie architetture riscontrando successo, ma non si poté affermare lo stesso per IBM che nel 2004 uscì dal mercato dei personal computer.
Per quanto riguarda le caratteristiche del PC IBM si tratta di un computer elettronico digitale basato sull’architettura di von Neumann. Altre caratteristiche sono:
- unico hardware del computer era l’unità di elaborazione centrale IBM 5150 ed una tastiera alfanumerica QWERTY a 83 tasti (si trattava, quindi, di un computer desktop non all-in-one);
- il computer era predisposto per utilizzare un display video a scelta dell’utente. Riguardo allo schermo, IBM commercializzava due modelli: l’IBM 5151 che era un monitor video con schermo monocromatico a fosfori verdi e l’IBM 5153 con schermo a colori;
- il microprocessore era un Intel 8088 funzionante ad una frequenza di clock di 4,77 MHz;
- la memoria primaria era di 64 kB che poteva essere estesa fino a 256 kB;
- il computer non prevedeva in dotazione nessun sistema operativo, ma l’IBM offriva la possibilità di poter istallare tre diversi sistemi operativi: PC DOS, CP/M-86 e UCSD p-System.
17 agosto 1982: Philips ed il primo CD
A lavorare al primo prototipo di CD furono DuPont, un’azienda chimica statunitense, e Philips. Le 2, però, ben presto si separarono in quanto il progetto del CD non era visto come un buon investimento da DuPont: il CD avrebbe avuto una capacità di 600 MB di dati, ma i computer dell’epoca avevano hard disk da appena 20 MB, il CD avrebbe avuto una capacità esagerata rispetto alle reali necessità dell’epoca. Oltre ad immagazzinare dati, il CD sarebbe stato usato anche per contenere gli album musicali, ma anche in questo caso questo nuovo supporto non si presentava come un buon investimento: perché la gente avrebbe dovuto sostituire i giradischi ed i registratori con i lettori CD? DuPont e Philips, quindi, si separarono e vari anni dopo Philips tornò sul progetto grazie ad una joint venture con Sony.
Il primo CD per utilizzo commerciale venne prodotto nella fabbrica della Philips ad Hannover, in Germania e fu l’album “The Visitors” degli Abba che fu riversato su CD (era, infatti, uscito nella primavera dell’anno precedente). Il primo album prodotto, invece, direttamente su CD fu “52nd Street” di Billy Joel.
24 agosto 1995: Microsoft lancia Windows 95
Nei mesi scorsi abbiamo visto la commercializzazione di Windows 98 e di Windows 10, questo mese troviamo un loro fratello maggiore, Windows 95, nome in codice Chicago, il primo sistema operativo ibrido a 16/32 bit. Windows 95 vanta il primato di essere il primo sistema operativo a 32 bit di massa: SO a 32 bit, infatti, già esistevano (già nel 1986 Intel aveva commercializzato il primo microprocessore a 32 bit), ma erano molto costosi o richiedevano ben più di 4 MB di RAM e la RAM non era economica. Windows 95, invece, riusciva a girare su computer con 4 MB di RAM, anche se non sempre con stabilità, per questo ottenne un grande successo commerciale e permise alla Microsoft di affermarsi come produttrice di sistemi operativi.
Vediamo alcune delle caratteristiche che differenziavano Windows 95 dai suoi predecessori:
- non c’era bisogno del prompt DOS per lavorare;
- introduceva il menù Start e la barra delle applicazioni;
- introduzione della tecnologia Plug and play: grazie a questa tecnologia, il sistema operativo assegnava automaticamente all’hardware compatibile risorse hardware quali IRQ, porte di I/O e canali DMA. Ciò permetteva agli utenti inesperti di poter facilmente istallare schede di espansione;
- introduzione del pannello di controllo: gli utenti potevano personalizzare le impostazioni di base del sistema.
- molti programmi già presenti nelle precedenti versioni di Windows (Paint, Media Player, i programmi per creare testi o immagini) furono arricchiti di funzionalità ed ebbero un restyling dell’interfaccia grafica;
- come giochi furono introdotti “Hover!” e “Pinball: Space Cadet”;
- con Windows 95, Microsoft puntò moltissimo sul design dell’interfaccia grafica. Il team che lavorò su questa comprendeva noti designer grafici, esperti di informatica e di psicologia ed utenti finali il cui parere era molto importante. L’aspetto grafico riscosse così tanto successo che infatti fu usato nei successivi sistemi operativi firmati Microsoft.
Anche questo mese tra il primo sito web, il primo CD, il primo computer della storia di IBM, Windows 95 ed il worm Blaster abbiamo ripercorso cosa accadde oggi nell’informatica. Per questo mese, termina qui la rubrica sulla storia dell’informatica che ripercorre l’evoluzione tecnologia ed informatica. Ci rivediamo con l’appuntamento di settembre! E visto che siamo in tema, Consulthink coglie l’occasione per augurarvi delle buone vacanze!
Redatto da Lucia D’Adamo, supervisionato da Marco Pirrone