Nel 2020 il settore agricolo italiano ha confermato la leadership a livello europeo, configurando il nostro Paese come primo produttore mondiale di vino e vedendo una significativa crescita dell’industria alimentare (+12% di valore aggiunto nell’ultimo decennio) e dell’indice di produzione (+8%) anche a fronte di una generale diminuzione. La bioeconomia, che costituisce ormai uno degli elementi di forza dell’economia italiana, viene significativamente sorretta da tutto il comparto agroalimentare, anche attraverso le produzioni di qualità certificata DOP e IGP (vedi rapporto CREA 2020).
Un caposaldo delle esportazioni rimane infatti il cibo made in Italy, la cui certificazione deve essere un elemento irrinunciabile di riconoscimento per la tracciabilità e la visibilità dell’intera filiera di lavorazione del prodotto; solo così è possibile certificarne la provenienza, prevenendo ogni forma di contraffazione e migliorando al contempo l’efficienza dei processi di supply chain, per esempio nell’approvvigionamento e nella gestione delle scorte di materie prima o nella riduzione degli sprechi di risorse. Tutto questo può essere realizzato attraverso nuove tecnologie che consentono una più veloce raccolta di dati e una gestione di maggiori volumi di informazioni, rendendo inoltre il dato non manomissibile, trasparente e di veloce reperibilità per il monitoraggio di tutte le fasi produttive. Tra queste tecnologie, la blockchain ha acquisito una crescente rilevanza poiché attraverso le sue funzionalità, quali la non modificabilità della sequenza temporale e del contenuto delle transazioni e la sicurezza basata su tecniche crittografiche, garantisce la veridicità delle informazioni rese disponibili agli utenti, infondendo fiducia sia ai consumatori che ai rivenditori. Proprio da questa consapevolezza nasce anche la recente iniziativa di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – denominata “Track IT blockchain” e indirizzata alle aziende italiane di export, al fine di avvalorare e garantire l’italianità dei prodotti esportati con un vantaggio competitivo nel mercato estero.
In riferimento all’utilizzo delle nuove tecnologie in questo contesto, Consulthink, insieme ad altre imprese operanti nell’ambito della Information Technology, quali MediaVoice (capofila) e Land, ha ideato e proposto il progetto Trust4Food nell’ambito del Fondo per la Crescita Sostenibile – Settore Agrifood “Frodi Alimentari, autenticità, tracciabilità e rintracciabilità” – PON Imprese e Competitività 2014-2020, di cui al D.M. 5 marzo 2018. Il progetto è divenuto operativo a luglio 2020 e si è concluso, come pianificato, a giugno 2022. Al progetto hanno partecipato, in qualità di partner esterni, due imprese Agrifood e l’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti nonché alcune aziende di consulenza specialistica. Queste ultime fanno parte, così come le società proponenti, della Rete di PMI denominata ToGetThere (TGT).
Trust4Food ha creato una piattaforma che può garantire l’unicità di un prodotto e la tracciabilità certa delle operazioni svolte nei sistemi produttivi della filiera alimentare, per ogni singola confezione di prodotto. Il Progetto ha definito un nuovo sistema di “Identità certa del Prodotto acquistato”, basato su particolari tecnologie RFID a risposta variabile, connesse a tecnologie di Blockchain, QR Code Sicuri (contrassegni elettronici) ed etichette antieffrazione, il tutto in un contesto di piena accessibilità e usabilità, per permettere la fruizione tramite Smartphone di questi nuovi servizi anche agli utenti più deboli quali utenti anziani, ipovedenti e non esperti di tecnologie.
Per saperne di più, visita il sito: https://www.trust4food.it